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Come aprire uno studio di consulenza

Come aprire uno studio di consulenza

Lavorare in maniera autonoma rappresenta la grande ambizione di diversi professionisti. Del resto, non c’è nulla di meglio, in ambito lavorativo, della possibilità di scegliere orari di apertura e di chiusura dell’attività. Questo è solo uno dei vantaggi di cui può godere chi si mette in proprio. Da diversi anni in Italia si è diffuso il settore delle consulenze. Ancora oggi è possibile aprire uno studio di consulenza e offrire al pubblico e alle imprese servizi di vario tipo. Nel corso della guida cercheremo di spiegare il lavoro del consulente aziendale e dei requisiti che si rivelano necessari per l’apertura di uno studio di consulenza.

I requisiti per aprire uno studio di consulenza

E’ necessario essere in possesso di importanti conoscenze prima di poter offrire consulenze ed aprire uno studio di consulenza. Esistono diversi tipi di consulenze. Dunque, la prima cosa da fare è stabilire l’ambito preciso di cui vi occuperete. Maggiori conoscenze saranno state accumulate nel corso degli anni, migliore sarà il servizio che si potrà offrire al pubblico. Una cosa importante da fare è mettersi in contatto con il proprio commercialista di fiducia. Costui, infatti, saprà dare i giusti consigli in merito all’apertura della nuova attività.

E’ necessario scegliere una particolare denominazione e ragione sociale, a seconda della quale cambieranno gli oneri fiscali e normativi di riferimento. Sarà sempre il commercialista a verificare se ci sono le condizioni per poter aprire un’attività del genere. Non c’è una legge che imponga la certificazione di particolari competenze per questo tipo di lavoro. Certamente, avere una laurea o, comunque, un titolo di studio prestigioso sarebbe gradito, così come sarebbe cosa certamente positiva l’appartenenza ad un ordine professionale, patentini, abilitazioni ed esperienze pregresse. Si tratta di requisiti che si rendono necessari per coloro i quali siano intenzionati ad offrire consulenze nel settore giuridico o medico, ad esempio.

Le conoscenze teoriche sono certamente importanti. La vera esperienza, però, è quella sul campo. E’ quando ci si trova dinnanzi ad un cliente che bisogna dimostrare le proprie capacità. Consiste esattamente in questo la bravura di un consulente aziendale. Oltre ai servizi di cui abbiamo parlato prima, è possibile aprire uno studio di consulenza in grado di occuparsi di diversi settore: tecnologia, formazione professionale, sicurezza, marketing e molto altro ancora. Ogni area potrebbe essere ulteriormente suddivisa in particolari sotto-categorie. Ad esempio, parlando di marketing si fa riferimento ad un settore generico. Esistono diverse aree del marketing, come il web marketing, il marketing, il direct marketing, il marketing strategico, ecc.

L’iter burocratico

La procedura burocratica finalizzata all’apertura di uno studio di consulenza non è molto complicata. Aprire una Partita Iva è fondamentale, così come trovare il locale adatto per svolgere le attività. Il locale dovrebbe essere più grande di 30 metri quadrati e può essere anche inferiore ai 90 metri quadrati. L’importante è che sia dotato dei requisiti di sicurezza e di igiene previsti dalla legge e che sia arredato e strutturato per accogliere al meglio i clienti. Bisogna, poi, presentare al comune di competenza la dichiarazione di inizio attività e fare l’iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio.

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