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Imprenditoria giovanile

Prima di pensare a chiedere un finanziamento, tuttavia, è fondamentale avere un’idea da finanziare. Possibilmente buona. Non bisogna a tutti i costi scervellarsi per cercare un’idea originale nel tentativo di aprire un’attività completamente nuova, anche perchè in quasi tutti i settori troverete un bel po’ di concorrenza. Quello che conta è che il progetto sia fattibile e che sia progettato in base al reale beneficio economico che ne deriva dalla sua realizzazione, anche perchè l’attività pur essendo finanziata a fondo perduto per metà, sarà finanziata per il restante 50% con un capitale da restituire in un tot di anni. E’ importante, quindi, individuare un settore su cui investire senza tuttavia pensare solo alla redditività del settore, ma tenendo bene a mente anche le proprie capacità. Qualsiasi attività, infatti, trova la radice del proprio successo nella competenza e professionalità di chi la gestisce; evitate, quindi, di pensare solo al lato economico; al contrario, concentratevi su ciò che sapete fare e su quanta voglia avete realmente di farla. L’analisi dettagliata del mercato di riferimento a cui si rivolgerà l’impresa rappresenta un ulteriore, fondamentale, elemento nella scelta dell’attività imprenditoriale. E’ importante, in prima analisi, valutare attentamente il territorio in cui si avvierà l’impresa: quali sono i limiti di questo territorio? Quali le sue potenzialità? L’idea che avete in mente può essere davvero vincente nel contesto in cui la collocherete, oppure no? Sono domande fondamentali che dovrete necessariamente porvi, prima di passare all’elaborazione di un business plan.

Chi può accedere ai fondi

Mediante la legge 215 che regola l’imprenditorialità femminile, il ministero delle Attività produttive da anni ha messo a disposizione una serie di fondi destinati alle donne che desiderano avviare un’attività. Si tratta di contributi che vengono concessi a tutte le donne che presentino un progetto d’impresa. In linea di massima, i fondi messi a disposizione dal Ministero si rivolgono a queste categorie:
tutte le società o cooperative che siano composte almeno per il 60% da donne
società che per almeno 2/3 siano intestate a donne associazioni
società e altre imprese che siano composte da donne in percentuale non inferiore al 70%.”

Quali sono le spese finanziabili

I fondi per l’imprenditoria femminile, in ogni caso, sono destinati esclusivamente alle piccole imprese, ossia a quelle attività che hanno un numero inferiore ai 50 dipendenti. Inoltre, per accedere a questi fondi (quando si è già un’impresa) il fatturato deve essere inferiore ai sette milioni di euro e il totale del bilancio non deve superare i cinque milioni. Le imprese finanziabili mediante la legge 215 dell’imprenditoria femminile sono davvero molte: possono accedere a questi fondi diversi settori che vanno dall’artigianato all’agricoltura, passando per attività commerciali e turistiche. E’ possibile accedere a questi fondi sia per l’apertura di una nuova attività sia per incrementare la liquidità – e quindi le potenzialità – di un’impresa già esistente. Se state pensando di richiedere un finanziamento per imprenditorialità femminile, è opportuno sapere che non tutto è finanziabile e che nella presentazione del progetto ci sono spese ammissibili e altre che inevitabilmente non lo sono. Le spese ammissibili nei progetti di imprenditorialità femminile sono:
i progetti di impresa (in questo caso è possibile investire un 2% dell’investimento)
progetto d’impresa e realizzazione lavori (fino al % per opere legate all’ammodernamento di locali o a lavori)
acquisto di macchinari opere murarie brevetti e software altri servizi

Quali sono le spese non finanziabili

In ogni caso, la legge per l’imprenditoria femminile esclude tassativamente alcune spese tra cui quelle legate alla manutenzione ordinaria dell’attività e quelle relative all’acquisto di beni secondari, non fondamentali per lo svolgimento dell’attività. Inoltre, sono escluse dal finanziamento anche tutte le spese relative a beni che possono essere utilizzati anche al di fuori dell’attività (si parla, quindi, di computer portatili, smartphone, tablet, ma anche automobili) Accedendo ai fondi per l’imprenditoria femminile è possibile ottenere diversi tipi di agevolazioni:
1. i contributi a fondo perduto. In questo caso è possibile ottenere un finanziamento che per il 50% sarà completamente a fondo perduto e per il restante 50% sarà da restituire in 10 anni a tasso agevolato
2. il credito d’imposta
3. richiedere un finanziamento agevolato da restituire con un tasso d’interessi dello 0,5%”

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