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Come aprire un frantoio

Aprire un frantoio: come fare

L’olio è uno dei prodotti maggiormente consumati dagli italiani, ma anche esportati all’estero, e sempre più persone danno importanza alla qualità dell’olio stesso. Proprio per questo aprire un frantoio è una buona idea imprenditoriale, un investimento che regalerà soddisfazioni dal punto di vista economico.

Sia nel caso in cui possediate degli ulivi o sia che desiderate fare una lavorazione delle olive come conto terzista, dovrete predisporre un business plan che tenga conto di tutto il necessario per avviare la vostra nuova attività. Solo attraverso questo strumento potrete pianificare al meglio gli investimenti effettuati, i macchinari e il personale necessario e tutto quanto concerne l’attività.

Una prima operazione importante nell’apertura di un frantoio è la scelta della location in cui avviare l’attività. Le zone maggiormente interessate da questo genere di attività sono quelle del centro e sud Italia, questo perché sono presenti dei terreni con migliori caratteristiche per la crescita e coltivazione degli ulivi.

La Puglia è una delle principali regioni in cui è svolta quest’attività, anche perché le condizioni climatiche sono ideali per la produzione dell’olio extra vergine, ma anche in Veneto si produce da secoli un olio di pregevole qualità.

Se non avete a disposizione un terreno da dedicare alla coltivazione, potete fare l’attività per conto terzi oppure acquistare delle proprietà, in quest’ultimo caso i costi di apertura dell’attività andranno a innalzarsi in modo considerevole.

La burocrazia e le autorizzazioni necessarie all’apertura di un frantoio

Il primo consiglio da dare a chi vuole aprire un frantoio è di considerare con attenzione alcuni aspetti sia di carattere economiche che burocratico. Per l’apertura va fatto riferimento alle autorità locali quali Camera di Commercio, Comune e ASL, mentre per quello che riguarda gli obblighi derivanti dall’organizzazione comune di mercato dell’olio d’olive (OCM), è necessario seguire le specifiche dettate dall’AGEA.

Per le macchine olearie dovete affidarvi a un professionista specializzato che saprà aiutarvi nella giusta scelta e per tutti i dettagli riguardanti l’acquisto degli stessi.

Va data particolare attenzione alla normativa igienica e sanitaria, espletando con l’ASL di competenza le incombenze necessarie all’ottenimento dei relativi nulla osta per l’esercizio della nuova attività. Mentre per quanto riguarda il Comune di appartenenza dovrà essere presentata Segnalazione Certificata di Inizio Attività allo Sportello Unico per le Attività Produttive.

Per l’avvio del frantoio sarà necessario ottenere anche il riconoscimento dell’attività da parte dell’AGEA, presentando domanda presso la provincia di appartenenza. Questo riconoscimento è molto importante perché vanno seguiti con particolare attenzione gli obblighi richiesti dall’organizzazione comune del mercato dell’olio d’oliva, l’OCM.  Questo riconoscimento è inoltre necessario per trattare delle olive per come contoterzista, nel caso in cui non abbiate a disposizione una coltivazione propria.

L’investimento per aprire un frantoio

Una delle parti dolenti nell’avventurarsi nell’apertura di un frantoio è quella concernente gli investimenti necessari all’avvio dell’attività. In molti, proprio per tali costi elevati, decidono di affidarsi al franchising, che fornirà una maggiore copertura nell’investimento iniziale fornendo arredi, attrezzature, ma anche l’utilizzo del marchio e il relativo marketing.

L’investimento iniziale per un frantoio di media dimensione varia dai 50 ai 100 mila euro, in molti preferiscono dimensioni aziendali piccole al fine di abbattere ulteriormente questi costi e riuscire ad avviare l’attività con una spesa di circa 20 mila euro.

Si tratta di piccole attività che sono in grado di lavorare al massimo 80 kg all’ora di olive, rispetto a quelli medi e grandi che riescono a lavorare anche fino a 500 kg di olive all’ora.

Altre spese ingenti sono quelle che riguardano il terreno, per chi esegue anche la coltivazione diretta delle olive.  A queste vanno aggiunte anche quelle del personale impiegato in azienda, non che tutte le utenze e le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie.

Le prospettive di guadagno possono essere molto alte, ma queste dipendono molto dalla qualità del prodotto finale e se lo stesso proviene da una zona sensibile e nota per il settore. Per commercializzare al meglio il proprio marchio e olio è necessaria una strategia puntuale e che coinvolga più fronti: dal web, alle vendite classiche e utilizzando dei rappresentanti che promuovano i prodotti preso negozi, ristoranti, trattorie e altri punti vendita.

Un professionista a disposizione dell’imprenditore

Aprire un’attività commerciale indipendente comporta un gran lavoro ed esperienza nel settore, al fine di curare al meglio ogni adempimento e pianificare la strategia e il business al meglio. A tale fine il nostro staff di professionisti è a vostra completa disposizione per fornire una consulenza gratuita, che aiuterà i giovani imprenditori a realizzare il sogno di avviare una propria attività in proprio, valutando anche la possibilità di richiedere un finanziamento a fondo perduto.

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