
Bonus pubblicità 2018: credito d’imposta per spese pubblicitarie
Le Pmi e le start up innovative che desiderano far conoscere se stesse e la propria offerta commerciale dall’anno scorso hanno uno strumento in più: il bonus pubblicità, una misura destinata a sostenere gli investimenti pubblicitari sui mezzi di comunicazione.
Il bonus, introdotto lo scorso anno, è stato rinnovato anche per il 2018: le micro, piccole e medie imprese (anche quelle innovative), dunque, anche quest’anno possono usufruire di questa misura.
Entriamo nel dettaglio e scopriamo in cosa consiste il credito d’imposta per le spese pubblicitarie.
Contenuti
Cos’è il bonus pubblicità 2018
Il bonus pubblicità per il 2018 consiste in un credito d’imposta incrementale dal 75% al 90%; è un bonus fiscale introdotto con la manovra correttiva (articolo 57 bis, decreto legge 50/2017 poi modificato dal Collegato fiscale legge 172/2017) che riguarda gli investimenti pubblicitari su quotidiani, periodici, emittenti televisive e radiofoniche (analogiche e digitali).
La misura rivolge si rivolge in particolare alle inserzionisti di micro, piccola media o dimensione e alle start up innovative.
Il Collegato fiscale ha introdotto due novità: l’incentivo fiscale sarà valido anche per gli investimenti sui giornali digitali, e il periodo in cui è riconosciuto il bonus fiscale è stato esteso anche per gli investimenti fatti dal 24 giugno 2017.
Come funziona il bonus è a chi rivolto
Il bonus è indirizzato ai professionisti, lavoratori autonomi e imprese di qualsiasi natura giuridica.
Nello specifico, possono fare domanda:
- le micro imprese, cioè che hanno meno di 10 occupati e un fatturato annuo (oppure un totale di bilancio annuo) non superiore a 2 milioni di euro
- le piccole imprese, ossia le imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo (oppure un totale di bilancio annuo) non superiore a 10 milioni di euro
- le medie imprese, cioè le imprese che hanno meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro (o un bilancio inferiore) a 43 milioni di euro
La misura prevede un credito di imposta che va da 75% al 90% per gli investimenti pubblicitari su televisione, radio e giornali. Il credito va utilizzato in compensazione attraverso la dichiarazione dei redditi.
Il valore degli investimenti deve superare per almeno l’1% gli investimenti simili fatti nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione; qualora l’anno precedente l’impresa non abbia fatto investimenti, viene considerato come incrementale il costo totale degli investimenti pubblicitari.
L’agevolazione sale al 90% se a investire sono le micro piccole medie imprese e le start up innovative.
Come già accennato, le imprese possono usufruire del bonus pubblicità 2018 solo sotto forma di credito d’imposta in compensazione (attraverso il modello F24) e dopo aver fatto apposita domanda al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le imprese possono investire in campagne pubblicitarie di diversi formati, ma sono escluse le televendite, gli spot su giochi e scommesse, i servizi di messaggeria vocale e chat line.
Inoltre le campagne pubblicitarie devono rispettare le disposizioni del DPR 137 del 7 agosto 2012 (“pubblicità informativa non ingannevole equivoca o denigratoria”).
Per beneficiare del credito d’imposta, le Pmi devono fare un investimento incrementale; ciò significa che deve superare l’investimento effettuato l’anno precedente.
Il decreto prevede un tetto massimo individuale; se i i crediti richiesti superano il totale delle risorse stanziate, è prevista una ripartizione percentuale delle risorse fra i richiedenti. Il limite individuale corrisponde a un importo pari al 5% dell’ammontare del risorse destinate agli investimenti sui giornali e del 2% delle risorse destinate agli investimenti su tv e radio.
Se il credito d’imposta è superiore a 150mila euro, si applica il meccanismo delle White List (ossia un elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa).
Come fare domanda per ottenere il bonus pubblicità 2018
Le piccole e medie imprese e i liberi professionisti interessati a ottenere il bonus pubblicità per il 2018 possono presentare la domanda tramite comunicazione telematica sulla piattaforma dedicata dell’Agenzia delle Entrate.
La richiesta dovrà contenere tutta una serie di informazioni precise:
- i dati indicativi del richiedente
- il costo complessivo degli investimenti effettuati nel corso dell’anno e quelli dell’anno precedente
- l’incremento in percentuali degli investimenti
- l’ammontare del credito d’imposta richiesto
- la dichiarazione sostitutiva di atto notorio
Bonus pubblicità 2018: promuoversi per crescere
Il bonus pubblicità per il 2018 permette alle imprese piccole e medie di fare pubblicità e promuovere i propri prodotti e servizi. Il credito d’imposta, in caso di start up innovative, può arrivare fino al 90%: è un’opportunità unica per investire in quella che da sempre è ritenuta “l’anima del commercio”.
Se vuoi promuovere la tua impresa e usufruire del credito d’imposta per le spese pubblicità, chiedici una consulenza gratuita: ci metteremo a tua disposizione per aiutarti a compilare correttamente la domanda e farti ottenere il bonus pubblicità.