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Aprire un negozio di caffè

Come aprire un negozio di caffè: i requisiti necessari

Oggi il caffè è una delle bevande più utilizzate durante la giornata dagli italiani, sono tantissime le tazzine che sono consumate, grazie anche al boom improvviso delle cialde.

Proprio per quest’usanza di consumare un buon caffè a colazione, dopo i pasti o nei momenti liberi della giornata, l’idea di aprire un negozio per la vendita di caffè è un’attività imprenditoriale da prendere in seria considerazione.

Nonostante la vendita al dettaglio sia un settore che non sta vivendo il suo momento migliore, quello del caffè è un settore in costante crescita. Le ultime ricerche di mercato stimano che ogni italiano, in un anno, consuma circa 5 kg di caffè, cifre che fanno arrivare a tre miliardi il consumo totale di tazzine servite.

All’interno di questo settore hanno avuto una forte impennata le vendite di capsule, un modo nuovo di gustare il caffè molto apprezzato per la facilità di preparazione, ma anche per la qualità e il sapore, spesso migliori di quello che è possibile consumare nei bar.

Altro fattore che ha spinto il diffondersi delle capsule è sicuramente il prezzo, molto convenienti nel caso di prodotti compatibili, ma anche per il numero elevato di aromi e qualità disponibili.

Aprire un negozio di caffè sembra quindi sulla carta un’operazione imprenditoriale vincente, questa è sicuramente un’affermazione corretta a condizione che siano curati nei minimi dettagli tutte le incombenze amministrative per avviare la nuova attività in proprio.

Il business plan e lo studio preliminare per l’apertura di un negozio di caffè

Per avviare un nuovo negozio di vendita di caffè è necessario studiare in modo accurato il mercato e la concorrenza presente sul territorio. Proprio per questo diventa fondamentale la predisposizione di un business plan, che vada ad approfondire nel dettaglio ogni aspetto legato alla nuova apertura, fornendo così all’imprenditore un quadro preciso su come e dove intervenire.

La scelta della zona in cui aprire la nuova attività è un passo importante per dare il via al proprio progetto. Andrà selezionata una zona che non veda la presenza di competitors, e che al contempo sia posta in un luogo facile da raggiungere a piedi, o con la macchina e i mezzi e che garantisca un buon passaggio di persone.

Importante è anche tracciare il format del proprio punto vendita, se quest’ultimo dovrà essere di grandi o piccole dimensioni, ma soprattutto come avviene la vendita di caffè.

E’ possibile, infatti, scegliere un classico negozio di vendita, oppure per soluzioni che contemplino anche la possibilità di degustazione e consumo, come se fosse un vero e proprio bar.

Il core business sarà rappresentato dalla vendita del caffè nelle sue varie formule: in grani, macinato, in cialde o capsule, ma è interessante anche mettere a disposizione nel punto vendita anche accessori collegati al consumo di caffè, quali macchine per la preparazione, accessori come tazzine, oppure altri generi di prodotti sempre a base di caffè.

L’iter procedurale per l’apertura di un negozio di caffè

Aprire un negozio di caffè non comporta procedure differenti rispetto all’apertura di un qualsiasi esercizio commerciale. La prima cosa da fare è la registrazione della partita IVA della società che andrà a gestire l’attività, presentando corretta richiesta all’Agenzia delle Entrate.

Andrà poi compiuta anche l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale. In seguito andranno regolarizzate le posizioni INPS e INAIL del titolare e di tutti i dipendenti che prenderanno servizio all’interno dell’attività.

Per quello che riguarda il locale di vendita, lo stesso dovrà essere a norma con i regolamenti edilizi e d’igiene locale, ottenendo le opportune certificazioni che permettono l’apertura di un’attività di tipo commerciale.

Nel caso in cui sia effettuata la somministrazione di bevande o alimenti, dovrà essere acquisito l’attestato SAB attraverso la frequentazione di un apposito corso.

Aprire un negozio di caffè: i costi da sostenere

I costi per l’apertura di una nuova attività variano secondo la grandezza del punto vendita, ma anche del tipo di servizi e di prodotti che è commercializzato. Solitamente per punti vendita di medie dimensioni l’investimento minimo che tiene conto di tutti gli aspetti necessari è di 40-50 mila euro.

C’è inoltre la possibilità di appoggiarsi a marchi conosciuti del settore aprendo l’attività in franchising, una modalità che offre un’assistenza completa nell’apertura e gestione del punto vendita, a fronte però di minori guadagni.

In questo caso l’investimento iniziale può essere contenuto anche a 10 mila euro secondo il format e notorietà del marchio cui ci si appoggia.

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