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Come aprire una ditta individuale

Come aprire una ditta individuale

Aprire una ditta individuale nel 2018 è più semplice rispetto al passato, ma prima di scegliere questa soluzione è bene valutare tutti i pro e contro.

Con ditta individuale si intendono un’impresa o una persona fisica che svolgono in modo professionale un’attività professionale legata alla produzione o allo scambio di beni e servizi.

All’imprenditore spetta il coordinamento dei fattori produttivi, l’immissione del capitale e il lavoro necessari allo svolgimento dell’attività.

Sotto un certo punto di vista, la ditta individuale è la forma più semplice e meno nervosa onerosa per dare vita a un’attività imprenditoriale.

Come aprire una ditta individuale

Ci sono diverse formalità da sbrigare per l’apertura di una ditta individuale.

Il primo passo è aprire la partita Iva: l’Agenzia delle Entrate assegnerà immediatamente il codice di 11 cifre che identificherà in modo univoco la ditta.
Questo codice è fondamentale per proseguire l’iter della costituzione dell’impresa e per verificare tutti gli obblighi a cui è sottoposta: autorizzazioni, concessioni, licenze varie (per esempio, l’autorizzazione igienico-sanitaria che attesta l’idoneità del locale destinato allo svolgimento dell’attività).

Si dovrà poi iscrivere la propria attività al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale: andrà compilato il modulo di comunicazione di inizio attività, un atto che consente all’impresa nascente di avere una precisa forma giuridica.

Il Registro delle imprese assegnerà inoltre un codice Ateco secondo la classificazione attribuita per l’attività.

La denuncia di inizio attività deve avvenire entro 30 giorni dall’effettivo avvio dell’attività.

Altro passaggio importante è l’iscrizione all’INPS, necessaria per effettuare il versamento dei contributi pensionistici e previdenziali; sarà obbligatoria inoltre l’iscrizione all’INAIL contro eventuali infortuni di lavoro.

Riassumendo serviranno:

Per semplificare le procedure, dal 2010 è possibile utilizzare la Comunicazione Unica per avviare l’attività.

Questa comunicazione va inoltrata in via telematica.

Perché aprire una ditta individuale e quando sceglierla

La forma della ditta individuale permette all’imprenditore di avere la gestione di tutto il processo decisionale e di avere la massima autonomia, tuttavia c’è il rovescio della medaglia; chi apre una ditta individuale deve “sopportare” per intero il rischio imprenditoriale.

Dal punto di vista giuridico, infatti, non esiste una netta separazione fra il patrimonio dell’impresa e il patrimonio personale dell’imprenditore.

La ditta individuale, inoltre, può essere creata anche come impresa familiare o coniugale. Cosa significa? Significa che il titolare della ditta individuale può essere aiutato dai suoi familiari: inoltre, in caso di impresa individuale, possono “partecipare” alla società anche il coniuge e i parenti (ma fino al terzo grado di parentela).

A chi è consigliata la forma della ditta individuale, dunque? Di solito, scelgono la ditta individuale quei professionisti che svolgono la propria attività “in solitudine”: commercialisti, medici, consulenti, artigiani, freelance del marketing e della comunicazione, ingegneri, architetti, etc.
Tutti coloro, insomma, che svolgono l’attività “individualmente” possono scegliere questa forma d’impresa.

Vantaggi e svantaggi di una ditta individuale

Ci sono diversi vantaggi legati alla scelta di aprire una ditta individuale piuttosto che un altro tipologia di impresa. I costi di gestione sono limitati, non è necessario alcun capitale minimo da cui iniziare, non è necessario depositare un bilancio annuale e si può godere anche di una forma di contabilità semplifica. In generale, i costi sono inferiori e c’è più “rapidità d’esecuzione”.

Ciò nonostante, esistono anche alcuni svantaggi da non sottovalutare: in primis, come già accennato, c’è una responsabilità illimitata verso i creditori, ossia l’imprenditore risponde degli eventuali debiti dell’attività con il suo patrimonio personale. Anche ai fini fiscali, i ricavi della ditta rientrano nel patrimonio del titolare.

Proprio per questo, una ditta individuale può faticare di più a ottenere credito rispetto a una SRL o una SRLS: rispondendo a livello personale di debiti e mancati guadagni dell’impresa, è più complicato ottenere dei finanziamenti.

Aprire una ditta individuale: serve una mano?

Benché rispetto al passato sia molto più semplice aprire una ditta individuale, bisogna tener presente che gli adempimenti non sono pochi e anche mancare un solo “passaggio” potrebbe compromettere la nascita della vostra impresa.
È dunque bene affidarsi ad esperti del settore per la compilazione della domanda e lo svolgimento di tutte le pratiche burocratiche.

Inoltre, prima di decidere quale forma d’impresa avviare, è buona norma valutare i pro e contro di ogni soluzione: per esempio, se da un lato la ditta individuale è un modo semplice e pratico di avviare un’attività, dall’altro rende un più difficile la richiesta di finanziamenti alle banche.

Se dunque vuoi metterti in proprio e aprire una ditta individuale, compila il form adesso: ti seguiremo in ogni fase per richiedere finanziamenti agevolati o a fondo perduto e dare il via alla tua attività imprenditoriale. Richiedi immediatamente la consulenza gratuita!

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    2 Commenti
    • Palmira Roveda
      25/05/2019 at 08:31

      Mio nipote di 22 anni, vorrebbe aprire un’attività relativa ai tatuaggi. Avrebbe bisogno di un finanziamento a tasso agevolato o a fondo perduto per poter iniziare, perchè la voglia di lavorare c’è, ma i soldi non ci sono.
      Potremmo aprire anche un’attività di sole donne e anche per questa forma abbiamo bisogno di un finanziamento a fondo perduto o a tasso agevolato..
      Sapendo cosa si deve fare abbiamo la possibilità di aprire 3 attività per 3 soggetti diversi. Mi hanno dato questo incarico e con questa mia avrei la risposta per tutte e 3 le possizioni.
      Ringraziandovi porgo distinti saluti
      Palmira Roveda

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