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Come aprire un negozio di antiquariato

Aprire un negozio di antiquariato: requisiti e costi

Nonostante il mondo viaggi sempre nella direzione di modernità e avanzamento tecnologico, resta sempre immutato l’interesse per le cose di un tempo, soprattutto in determinati settori. Quello dei mobili e degli oggetti d’arredo è uno di questi, con un numero maggiore di persone che sono interessate all’antiquariato, tanto da far diventare il commercio di questi oggetti un’attività che può avere degli importanti margini di guadagno.

Proprio per questo aprire un negozio di antiquariato rappresenta una buona forma di libera attività imprenditoriale, che se pianificata e gestita al meglio può dare importanti soddisfazioni. La redazione di un business plan è un passo fondamentale per stabilire la direzione da intraprendere nella propria attività, analizzando il mercato, le spese da sostenere, il luogo in cui aprire e il genere di oggetti che s’intende commercializzare.

Siccome il campo dell’antiquariato è davvero ampio, potrebbe essere importante focalizzarsi su una particolare tipologia di oggetti, accessori o parti di mobilia. Avere un’ampia disponibilità di prodotti rappresenta uno sforzo maggiore dal punto di vista dell’investimento ma permette di avere un maggiore sbocco di visibilità in termini di clientela.

Aprire un antiquariato: gli adempimenti e i requisiti

I soggetti che intendono aprire un’attività imprenditoriale in proprio devono avere i requisiti morali stabiliti per legge: come non essere mai stati dichiarati falliti o interdetti. Inoltre andrà richiesta l’apertura di apposita partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate e l’attività andrà iscritta anche al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della zona.

Presso il comune di appartenenza, allo sportello SUAP, dovrà essere presentata idonea Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che permette di avviare l’attività una volta trascorsa la tempistica definita per legge dalla presentazione della domanda.

Poiché si tratta di un’attività in cui si esegue il commercio di generi di antiquariato, l’imprenditore dovrà provvedere a istituire un registro delle operazioni di compravendita di beni usati e di antiquariato sotto forma di autocertificazione e la vidimazione dello stesso.

Dovrà inoltre essere presentata una dichiarazione d’inizio attività agenzia di affari, con la contestuale tenuta e vidimazione del Tariffario dei compensi e del registro degli affari, qualora s’intenda fare anche delle operazioni di conto vendita.

Se tra gli oggetti s’intende commercializzare anche preziosi, armi artistiche o antiche, dovrà essere richiesta apposita licenza preventiva al questore, mentre tutti quelli che esercitano il commercio di cose d’interesse archeologico, storico o artistico, devono denunciare, entro sei mesi dall’avvio dell’attività, al Ministero per i Beni Culturali i dati anagrafici del titolare dell’impresa, il nome della ditta, la sua sede e i nomi degli institori o procuratori.

Gli obblighi e i registri specifici per gli antiquari

I locali utilizzati per l’attività devono essere a norma per quello che riguarda le normative igieniche e sanitarie di riferimento, e gli stessi dovranno avere il certificato rilasciato dalla competente ASL.

Tutti gli imprenditori che esercitano un’attività commerciale sono sottoposti alla tenuta di specifici registri riguardanti le imposte dirette e quelle indirette, al fine di regolarizzare la propria posizione e quella dell’azienda sotto il punto di vista fiscale.

Inoltre va tenuto anche un apposito registro specifico per gli antiquari, denominato registro di P.S. ai sensi dell’art. 128 del TULPS dove vanno annotati, giornalmente, tutte le operazioni di compravendita che vengono compiute.

I costi per l’apertura di un negozio di antiquariato

I costi necessari all’apertura di una nuova attività di antiquariato variano sulla base di vari fattori quali: la dimensione del negozio e la quantità di oggetti che si intende commercializzare.

I locali determinano spese di locazione o di acquisto e dell’eventuale messa a norma, non che quelli per la gestione delle relative utenze e tasse comunali di vario genere. A questi vanno poi aggiunti quelli concernenti l’acquisizione degli oggetti e dei mobili di antiquariato.

Un costo iniziale ipotizzabile è nell’ordine di 30 o 40 mila euro, a seconda della tipologia e del numero di oggetti che volete rendere disponibili da subito nell’attività, ma lievita nel caso in cui siano utilizzati ampi spazi di vendita oppure se sono commercializzati pezzi pregiati.

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Mettersi in proprio e aprire una nuova attività imprenditoriale non è un’operazione semplice, soprattutto per chi non ha conoscenze approfondite per quello che riguarda le norme fiscali, urbanistico edilizie e in generale del mondo del commercio.

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