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Aprire un pub

Come aprire un pub: quanto costa e iter burocratico

Ami lavorare a contatto con le persone? Bene, allora un pub può essere un’ottima opportunità di business: ma considera che l’investimento iniziale può essere elevato.

In questa breve guida scopriremo come aprire un pub: dall’iter burocratico ai costi, vedremo tutti i passaggi per cominciare un attività di questo tipo.

Cos’è un pub?

“Pub” è l’abbreviazione di Public House ed è il tipico locale all’inglese dove si servono bevande alcoliche da consumare sul posto, comodamente seduti al tavolo o al bancone. Tradizionalmente, nei pub è possibile anche praticare giochi come le freccette, il domino, il biliardo e le carte. La bevanda per eccellenza servita nei pub è la birra.

Nati in Inghilterra e in Irlanda, col tempo si sono diffusi in tutto il mondo e rappresentano un’alternativa a discoteche e bar: anche nel nostro paese i pub sono ormai numerosi e molto frequentati.

Come aprire un pub: requisiti e iter burocratico

Per aprire un pub è necessario essere in possesso di due certificazioni: il Sab e l’Haccp.

Il Sab (Somministrazione di Alimenti e Bevande), che ha sostituito il precedente Rec, è un corso apposito per chi vuole aprire un’attività in cui si somministrazioni cibi e bevande: chi apre un pub, dunque, dev’essere in possesso della certificazione.

Può invece evitare di frequentare il corso:

  • chi ha lavorato per almeno 2 anni, anche non continuativi, negli ultimi 5 anni in attività del settore alimentare e nel settore della somministrazione di alimenti e bevande;
  • chi è in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale almeno triennale relativi alla vendita, commercio e somministrazione di bevande e alimenti;
  • chi è già stato iscritto al Rec

In media, il corso dura 130 ore e può costare fino a 800 euro.

L’Haccp, invece, è la disciplina che riguarda l’igiene e la sicurezza nel settore alimentare. Chiunque operi nel mondo della somministrazione di alimenti e bevande deve dimostrare di essere in possesso dei requisiti per poter lavorare nel settore: per ottenere la certificazione è necessario frequentare appositi corsi (in aula oppure online), organizzati dalla Asl oppure da associazioni di categoria.
Il corso non è particolarmente caro: i costi possono andare dai 20 ai 50 euro.

L’iter burocratico per aprire un pub è invece simile a quello già visto per attività simili:

  • scegliere la forma societaria e aprire la partita Iva: il codice Ateco di riferimento è il 56.10.11 (“Ristorazione con somministrazione – attività degli esercizi di birrerie, pub, enoteche ed altri esercizi simili con cucina”)
  • iscrivere l’attività al Registro delle Imprese della provincia di appartenenza
  • apertura delle posizioni Inps e Inail (anche per i dipendenti)
  • richiedere l’autorizzazione all’esposizione dell’insegna
  • inviare la Scia (Segnalazione Certificazione di Inizio Attività) al proprio Comune
  • dotarsi dei permessi Asl
  • richiedere l’autorizzazione per la vendita di superacolici
  • pagare eventuali diritti Siae

Aprire un pub: quali costi?

Veniamo alla parte economica della questione.
Prima una doverosa premessa: per aprire un pub serve un investimento consistente.

Iniziamo dai costi per l‘affitto del locale. Si può decidere aprire anche un pub di dimensioni modeste, ma non troppo, pena lo scarso afflusso di clienti; è invece importante posizionarsi in una zona molto frequentata, soprattutto durante le ore notturne, in modo da attirare le persone. L’affitto sarà più elevato nelle zone centrali della città e meno caro in periferia, difficile però che scenda al di sotto di 800-1000 euro.

Altra “nota dolente” è la spesa per l’acquisto dei macchinari e dell’attrezzatura: dalle spillatrici di birra al frigo, dalle piastre alle friggitrici, dalla lavastoviglie alla macchina per il caffè, i costi possono salire fino ad arrivare ai 30-40mila euro. A queste spese vanno aggiunte quelle per gli arredi, le posate, i bicchieri, le luci, l’impianto stereo… oltre alle già citate spese per le certificazioni Sab e Haccp.

Non vanno poi scordate le spese per i consulenti e i dipendenti: il commercialista ha dei costi che non vanno trascurati, e nell’investimento vanno ovviamente considerati gli stipendi dei dipendenti.

Insomma, se l’investimento iniziale è piuttosto elevato, è chiaro come sia necessario un business plan dettagliato con il piano di azione a medio e lungo termine e tutte le coperture finanziarie.

Una buona possibilità è rappresentata dal franchising: come abbiamo già detto per altri tipi di impresa, il franchising permette di utilizzare il marchio di un brand famoso, di avere formazione e consulenza, ma in cambio è spesso richiesta una fee mensile (e un investimento iniziale).

Vuoi aprire un pub? Contattaci subito

Abbiamo visto il percorso da seguire per aprire un pub.

Se vuoi avviare un’attività di questo tipo, contattaci subito per una consulenza gratuita: metteremo la nostra esperienza a tua disposizione non solo per il business plan e il disbrigo delle pratiche burocratiche, ma anche per la richiesta dei finanziamenti (anche a fondo perduto) necessari per partire con la tua impresa.

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